Nel 1936 Eugenia Ginzburg (Emily Watson), un’insegnante di letteratura, rifiuta di omaggiare Stalin durante un incontro e, ingiustamente accusata di simpatie verso i tartari, viene arrestata subito dopo. Comincia così la lunga peregrinazione della donna che, di carcere in carcere, viene trasferita nel Kolyma, un terribile gulag, dove è destinata al lavoro duro. Qui, tra sofferenze e umiliazioni, Eugenia conosce il medico del campo, con cui instaura subito un rapporto profondo che le permette di ritornare a sognare e a sperare durante i dieci lunghi anni di prigionia.